Stavo provando a immaginare il perché questo fine settimana di NovaraJazz si chiami „weekender“ anziché „weekend“, cosa potesse rappresentare quel piccolo suffisso. Non conoscendo il termine, pensavo a cosa fosse un „weekender“: un professionista del fine settimana, immagino, qualsiasi cosa possa significare. O di più, forse weekender è semplicemente un accrescitivo: un weekend che è più weekend di un normale weekend. E allora sì, tutto torna, perché diavolo lo trovi un singolo fine settimana in cui suona tutta questa adorabile masnada di talenti? Dove lo prendi un sabato pomeriggio in cui già prima del tramonto arrivano i parigini Nout con la loro scioccante miscela free-rock, all’ora di cena il quartetto Code of Being, guidato dal lungimirante sax di James Brandon Lewis, e in serata l’enciclopedia vivente di Cheick Tidiane Seck, che con il suo quartetto prende la musica del Mali e la scaglia in mezzo al jazz più sudato? Come puoi definire poi una domenica altrettanto grassa, con la lingua esoterica e universale di Daniela Pes contornata dai concerti di She’s Analog e Addict Ameba? Un fine settimana che è davvero molto più di un weekend, dove lo trovi se non a Novara, dove da 20 anni basta aggiungere la parola jazz al nome della città per trovarsi in mezzo a uno dei festival più vivaci d’Italia? E festival è un’espressione riduttiva, perché NovaraJazz sono le giornate pienissime di inizio estate ma anche la rassegna che si snoda per tutto l’anno, in appuntamenti grandi e piccoli, e da qualche tempo anche con i due fine settimana da „weekender“. NovaraJazz è molto più che un festival, ci vorrebbe un accrescitivo, un festivaler, un festivalone, in ogni caso un regalo con largo anticipo rispetto al natale.
Geschrieben von Flip J Cauz