Il b2b tra Surusinghe e Moktar è stato uno degli highlights più belli del festival Waterworks – Gunnersbury Park, Londra – di quest’anno: un equilibrio perfetto tra momenti massimalisti e minimalisti, mentre pulsazioni di basso furiose sembravano letteralmente schiantarsi all’interno del club.
Partecipare a un set della dj australiana (ma di base a Londra) è un po‘ come assistere a un rave di fine ottanta, dove ciascun suono viene assorbito da un futuro lontano e l’euforia sostituita dall’ansia, attraverso un caos fragoroso che porta con sé tutta l’energia e l’edonismo di una serata perfetta.
Tutto confluisce in una varianza di suoni e generi che galleggiano dentro e fuori i bpm, attraverso una miscela esplosiva di techno, breakbeat e declinazioni mediorientali che sembrano voler spostare la folla su di un’altra dimensione; mentre le linee di basso suonano come allarmi che hanno l’unico obbiettivo di ricordarci che quello di stasera sarà uno dei party più eccitanti di questo fine 2023.
Geschrieben von Fabrizio Melchionna