Le date sul calendario sono già evidenziate da qualche mese e si arriva carichi e motivati alla dodicesima edizione del Roma Whisky Festival, vera gioia per ogni amante dei distillati. Il whisky ovviamente è il re della manifestazione, ma c’è ampio spazio anche per gli altri brown spirit, dall’armagnac al rum, per due giorni ad alto grado alcolico e in cui spaziare tra il meglio che la Scozia e gli ormai sempre più Paesi coinvolti nella produzione di bevande maltate possano offrirci.
L’organizzazione sembra intenzionata ogni anno a stupirci sempre di più, ampliando l’offerta e aggiungendo sempre più chicche per far salivare i palati degli avventori del Salone delle Fontane: le masterclass rimangono una delle proposte più ricche per farsi guidare dagli esperti alla scoperta del mondo del single malt – quest’anno da segnalare due lezioni dedicate a dei top player tra gli indipendenti, Douglais Laing e Duncan Taylor, ma anche Berry Bros e tanto spazio per il Giappone – ma per chi vuole andare sui pezzi pregiati, è graditissima l’aggiunta di un “vintage corner”, in cui tuffarsi nel passato tra perle rare che difficilmente si possono degustare altrove.
C’è ampio spazio anche per i cocktail con i bartender e mixologist di Oro Cocktail Bar, mentre le ottime notizie arrivano anche lato compere – ok, meno buone per il portafogli,
ma non stiamo qui a formalizzarci. Quest’anno gli imbottigliamenti special targati RWF raddoppiano e assieme a un Caol Ila 16 yo che non ha bisogno di presentazioni, troviamo per la prima volta un bourbon, un Heaven Hill 14 yo prodotto di eccellenza dal Kentucky, patria americana della distillazione.
Avvisate a casa di non aspettarvi, ma potete farvi perdonare con i sample da 5 cl, per portare ai vostri cari qualche campione delle delizie che avete trovato al Roma Whisky Festival. Magari non vi perdoneranno se tornate a casa con la torba ovunque, ma quantomeno potranno condividere con voi le vostre scoperte!
Geschrieben von Roberto Contini