Fluida, malleabile. L’essenza di Stagno Records è morfologicamente definita dall’elemento chimico che ne connota il nome. Se lo sfregamento dei cristalli di stagno innesca il processo di granulazione del metallo trasformandone la materia, la collisione di intenti originari ha il risultato in una piattaforma che avanza una proposta radicalmente innovativa. L’etichetta emergente, fondata da Luigi Cippone (CP1) e Marilù Lembo, si pone come mezzo propulsivo per rintracciare riverberi sonori dispersi, veicolare percezioni ulteriori, comporre un’esperienza di avant-garde scandita da bassi divoranti.
Fucine Vulcano ospita la prima programmazione sperimentale del progetto curata in collaborazione con Evolvere, realtà multiforme che stimola un’attività artistica partecipata e trasversale. Se il formato è nuovo gli artisti in line up sono abituati a far tramare la pista. Tra questi troviamo HAGVA, dinamica ormai consolidata che si esprime attraverso uno srotolamento progressivo di complessità sonore su bpm incalzanti e bassi rimbombanti selezionati da CP1 e Not Mass. I resident del Cura Festival generano atmosfere contraddittorie: industrialmente tribali, ancestralmente futuristiche.
In estasi ipnotica ogni traccia si estende gorgogliando nella successiva fino al set di Marco Mardarella. Come nella collaborazione artistica sperimentale MARMO avviata insieme a Christian Duka, ricche trame ambient sono brevemente interrotte da esplosioni di percussioni, ribollenti di sussurri avvolti. Il ritmo si spezza per ricomporsi e proseguire la marcia scandita da reminiscenze dub e strutture IDM.
Il tumulto si distende con la selezione ossessionata di Woody92, che risuona in lungo formato nella notte milanese. L’artista olandese, fondatore di Omen Wapta, esplora in una sessione di 3 ore correnti psicoattive di elettronica leftfield, con un suono fibroso e stratificato di cui si percepisce densamente la manifattura. È pervasivo. Assume una dimensione concreta e scuote i corpi, vibra nello spazio condiviso.
Geschrieben von Aurora Ruggeri