In fatto di artisti che gravitano ad altitudini non lontane dall’incrocio tra ambient, droni, glitch et affini, c’è da dire che Roma non s’è mai fatta mancare nulla. Non ho idea se sia mai stata teorizzata una sorta di scuola romana – esempi come Franz Rosati o il collettivo Stochastic Resonance sono lì a testimoniarlo – però è indubbia una tradizione abbastanza consolidata tra la città e la quota sviaggiona della musica.
Camilla Pisani ne è l’ennesima conferma ed emanazione, muovendosi proprio in quelle texture ambientali, frammentandole con synth e glitch, quelli più morbidi e vellutati possibile, e infilandoci qualche field recording, che non fa mai male, fra trame ipnotiche e atmosfere sospese.
Geschrieben von Kyösti Vainio