Il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna ospita, nella sede distaccata di Palazzo Malvezzi, la mostra di Emilio Isgrò Cancellazione dei codici – Civile e penale, a cura di Cristina Mazzantini (direttrice Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma), Lorenzo Balbi (direttore MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna) e Marco Bazzini (responsabile scientifico Archivio Emilio Isgrò) e sostenuta da Galleria Gaburro.
Considerato tra gli innovatori del linguaggio artistico italiano del secondo dopoguerra, Emilio Isgrò è il padre indiscusso della cancellatura, un atto che cominciò a sperimentare nei primi anni Sessanta e che ancora oggi mantiene la stessa vivacità e audacia creativa. Questa originale ricerca sul linguaggio lo ha reso una figura pressoché unica nel panorama dell’arte contemporanea internazionale, facendone uno dei suoi indiscussi protagonisti.
L’esposizione a Palazzo Malvezzi presenta 29 testi giuridici, in particolare il Codice civile e il Codice penale, sui quali Isgrò è intervenuto con la sua cifra espressiva, ovvero cancellando parti del testo, col fine di proporre una diversa riflessione sul significato di convivenza comune. Superando con l’atto della cancellatura le caratteristiche della lingua asciutta e fortemente antipoetica propria delle raccolte di norme giuridiche, l’artista ha dato origine a lavori dal forte impatto formale, talvolta tendenti all’ironia, che graffiano per la loro incontestabile verità. Su un testo cancellato in nero e bianco, attraversato anche da qualche formica – altro topos di Isgrò subentrato in questi ultimi anni – le parole superstiti danno voce a nuove interpretazioni del testo come, per limitarsi ad alcuni esempi: “I condomini sono l’autorità giudiziaria” o “la falsa dichiarazione sulla propria identità, dichiara o attesta altre qualità”.
I codici sui quali Isgrò è intervenuto appartengono alla serie di volumi realizzata appositamente da Giuffrè Francis Lefebvre, i cui redattori, esperti di Diritto, hanno collaborato con l’artista prima del suo intervento.
Ad arricchire il percorso espositivo si affianca la cancellatura de Il discorso di Pericle agli ateniesi riportato nel libro II dell’opera di Tucidide La Guerra del Peloponneso. Tre sono i volumi in cui l’artista è intervenuto sul discorso del politico, oratore e militare greco che guidò Atene in uno dei suoi periodi di massimo splendore e ancora esercita il proprio fascino sulla cultura umanistica occidentale. Ciò che Pericle scrive sul senso della democrazia, sui valori umani e sul rispetto delle leggi, ha fatto di Atene un mito che mantiene le sue radici nella società di oggi.
Orari di apertura ART CITY Bologna:
giovedì 1 febbraio:
h 17: presentazione presso Palazzo Magnani – sede UniCredit | via Zamboni 20
Intervengono: Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit Italy; Michele Caianiello, Direttore Dipartimento di Scienze Giuridiche, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; Antonio Delfino, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Giuffrè Francis Lefebvre.
Dialogano con il Maestro Emilio Isgrò: Lorenzo Balbi, Luigi Balestra, Daria de Pretis, Cristina Mazzantini, Francesco Viganò.
ore 18.30: opening presso Palazzo Malvezzi – sede Dipartimento di Scienze Giuridiche – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna| via Zamboni 22
venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 febbraio: h 10-19.30
Geschrieben von LR