Pensavamo di averla passata liscia ma tanto è impossibile risparmiarsi le botte. Labbra rotte, nasi sanguinanti. Come ogni rissa non si sa bene come è iniziata, so solo che a un certo punto mi sono girato e mi stavo prendendo un calcio in bocca da Death Kneel a Macao e poi una craniata da Model Home a C3. A un certo punto abbiamo pure visto The Rita riempirci le orecchie di ghiaia elettrostatica che ancora non ci sento benissimo.
Ma una cosa positiva delle risse, se non il fatto che a un certo punto non si capisce più un cazzo e la massa critica di suoni, energia cinetica e volume umano diventa incomputabile, è che può portare insieme combinazioni letali che sarebbero escluse in qualsiasi contesto di combattimento tradizionale (e onorevole).
Per questa ennesima corsa al massacro: i Guttersnipe celebrano 10 anni e da Leeds si portano la loro aggressione in technicolor, promettendo una deflagrazione xenofemminista di tutto quello che per voi chitarra, batteria, elettronica e voce possono rappresentare. Impossibile ritrarsi, chiudersi solo in tempo per vedere attraverso le palpebre la bioluminescenza della loro detonazione nevrotica.
Virginia Genta aka il fuoco aero-acrobatico che riempie di entropia tutte le costellazioni del progetto Jooklo con David Vanzan. Da quando ha vent’anni testa l’equilibrio tra la fine del fiato e l’inizio della vibrazione metallica del sassofono, tra le altre cose, e da allora non ha mai smesso. Chi avrebbe mai detto che l’elevazione spirituale a mezzo acustico avesse il suono della carne che si stacca dalle ossa.
Infine, Laure Boer, polistrumentista francese di base a Berlino che esplora la capacità degli strumenti tradizionali e di organologie acustiche di diventare nuove armi per l’improvvisazione e la liberazione di una vibrazione piena di ostilità ipnotica..
Quindi niente, allacciate gli anfibi con la punta d’acciaio e fate pace col fatto che tra darle e prenderle c’è sempre più da raccontare quando le si prende. Nessun colpo escluso, nemmeno i morsi.
Geschrieben von Luigi Monteanni