L’Auditorium del Parco della Musica ce lo aveva già presentato a metà marzo con un concerto in solo che seguiva l’uscita di “Your Mother Should Know”, il disco dal vivo in cui affrontava con il suo inconfondibile stile pianistico dieci canzoni dei Beatles. Oggi Brad Mehldau torna nuovamente in Sala Sinopoli, questa volta alla guida del suo trio, che mancava dai nostri palchi dal Roma Jazz Festival del 2021.

Allievo di Fred Hersch e Kenny Werner, dopo aver suonato nel quartetto di Joshua Redman, Mehldau formò il suo trio nei primi anni Novanta, poco più che ventenne, ispirandosi in gran parte alla figura di Bill Evans, mentre è del 1999 “Elegiac Cycle”, il suo primo album in solo. Improvvisatore dalla formazione classica, Brad Mehldau ha sempre amato rielaborare brani famosi della musica pop e rock, da Paul Simon a Nick Drake, da Brian Wilson a Sufjan Stevens, proponendoli al suo pubblico tanto nei concerti in solo quanto in quelli in trio.

Un trio affiatato che negli ultimi venti anni sembrava ormai cristallizzato in una formazione ormai collaudatissima che vedeva accanto a Mehldau il contrabbasso di Larry Grenadier e la
batteria di Jeff Ballard. Ma questo tour sembra rimescolare le carte ed ecco riapparire dietro piatti e tamburi quel Jorge Rossy che era stato membro fisso del trio nel decennio 1994-2004, fino a quel “House on Hill” che sembrava essere la conclusione di un ciclo e, come se non bastasse, al contrabbasso troviamo il danese Felix Moseholm, che con Mehldau aveva suonato per la prima volta nel 2020, a soli ventitré anni.