Sul duo tedesco composto da Frank Wiedemann e Kristian Beyer potremmo spendere parole all’infinito, essendo attivo dal 2001. Quello che però riteniamo veramente interessante è il concept – o la missione – che in qualche modo sembra costituire le fondamenta e l’ossatura su cui il progetto è nato e si è sviluppato e che ha contribuito a creare quella granitica identità, immediatamente riconoscibile, responsabile dei vari sold-out in giro per il mondo.
Un concept ben identificabile nel nome che Frank e Kristian, insieme al fenomenale Dixon, hanno scelto nel 2005 per la loro personale etichetta discografica Innervisions, “visioni interiori”. Loro stessi spiegano che il nome, oltre ad essere un tributo al famoso album di Stevie Wonder, “deriva dalla convinzione che tutte le forme d’arte siano rappresentabili come una sfera materializzata di idee e che l’incontro fra questa e un libro, un’esibizione o una traccia musicale, inneschi una serie di emozioni e sensazioni”. A ciò va aggiunto il fatto che “Âme”, in francese, significa “anima”.
Un dj set firmato Âme si basa esattamente su quanto appena descritto: è un viaggio intimo, un racconto costruito con un inizio, uno sviluppo e una fine, narrato in modo tale da far vibrare le corde più recondite e profonde dell’anima attraverso una selezione impeccabile di tracce dance, house e techno, mixate e incastrate fra loro con una tecnica sopraffina. È un susseguirsi di immagini e sensazioni contrastanti, di introspezione e spensieratezza, di calma e impulsività, in cui chi ascolta entra in contatto con l’“inner self“, il sé interiore. In poche parole, è un’esperienza che vale la pena di essere vissuta.
Geschrieben von Giuseppe Avolio