Il radioregistratore, oggetto di culto dell’hip-hop delle origini e al centro di tutta la cultura cultura urbana afroamericana tra le fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, è il protagonista di una mostra unica, con ben cento esemplari, alcuni dei quali introvabili, appartenenti a una collezione privata. Lo stereo utilizzato da Radio Raheem in „Fa la cosa giusta“? C’è anche quello, ovviamente.

„Il boombox, o ghettoblaster, è un manufatto industriale che fra la seconda metà degli anni Settanta e la fine degli Ottanta entra a far parte del paesaggio domestico e dello scenario urbano su scala globale. Dotato di microfoni e di doppia piastra di riproduzione, il boombox è al contempo radio e registratore, uno studio amatoriale di registrazione, la cui musica si sovrappone alla voce e dà vita a un remix di varie sonorità, ritrasmesso a tutto volume nelle strade e nelle piazze.

Negli Stati Uniti, tale processo diventa il marchio distintivo della cultura hip-hop, che racconta la storia dell’inurbamento della cultura popolare nera. Legato a doppio filo alla diffusione del boombox, lo sviluppo del rap rappresenta infatti un importante momento di riappropriazione dello spazio urbano e dell’identità negata in simbiosi con quella dei graffiti, della break dance e della nuova street art. La mostra prevede l’esposizione di un ampio numero, stimato fra 80 e 100, di radioregistratori d’epoca (1980-1990)“.

ORARI
Lunedì-Sabato dalle 09:00 alle 19:30
Domenica dalle 10:00 alle 19:30