Sono passati vent’anni da quell’ormai lontano 2004 che vedeva l’uscita di “Human Indu[B]strial” dei Deflore, primo tassello di quella che sarebbe poi diventata l’infinita produzione della Subsound Records. Più che giusto che oggi l’etichetta romana festeggi questo anniversario nel migliore dei modi, con un festival dei suoi gruppi, e doveroso per tutti noi renderle omaggio. Non un solo festival in realtà, dato che già il 7 giugno ha visto un Subsound Fest genovese con la partecipazione di Lili Refrain, Zolle, Carcharodon, Ainu e Red Sun.

Per la data romana si cala l’asso di cuori con quei RuinsZu che per tutto lo scorso mese hanno attraversato mezza Europa senza passare dalle nostre parti. Due band dal passato glorioso e dal presente incerto che la scorsa primavera hanno incrociato i loro strumenti dando vita a questa nuova creatura a tre teste: da un lato Tatsuya Yoshida, voce e batteria dei giapponesi Ruins, che da anni porta avanti in solo il progetto Ruins Alone; dall’altro Luca T. Mai e Massimo Pupillo, sax e basso dei romani Zu, formazione dalle mille collaborazioni (Eugene Chadbourne, Mats Gustafsson, Mike Patton, Eugene S. Robinson…) in bilico fra metal e jazzcore, che negli ultimi anni ha vissuto un continuo avvicendarsi di batteristi, da Jacopo Battaglia a Tomas Järmyr, passando per Gabe Serbian, e con Paolo Mongardi (Fuzz Orchestra, Zeus, Traum con lo stesso Luca Mai) già annunciato dietro piatti e tamburi per una data estiva che ci auguriamo sia la prima di tante.

E proprio degli Zu la Subsound Records ha appena fatto uscire “Bromio” del 1999, per la prima volta in vinile, e “The Lost Demo” su 12” che, come suggerisce il titolo, è proprio quel demo che fu fatto circolare in cassetta oltre venticinque anni fa. Prima di loro suoneranno i Juggernaut, paladini nostrani della cinematic music al gusto metal, e L’Ira Del Baccano, con la loro commistione di doom e psichedelia anni Settanta.