New Orleans è conosciuta per tante cose: il jazz, il Mardi Gras, il jazz, il gumbo, gli alligatori, il jazz, il Vudù, il jazz, il quartiere Francese, il jazz, il Mississipi. Ah, il jazz.
Una cosa che invece non viene proprio mai associata alla città della Louisiana è il post-synth-punk che suonano gli Special Interest. Forse, basterebbe questo per conferire al quartetto di New Orleans l’etichetta di punk DOC. Ma a sostenere in modo terribilmente convincente la tesi c’è anche e soprattutto la musica: un mix esplosivo di chitarre monolitiche, drum machine sporche e impacabili, linee di basso massicce. Ciliegina sulla torta la voce e la presenza scenica impressionanti della frontwoman Alli Logout.
Gli Special Interest sono talmente convincenti che sono stati adottati da chi il punk l’ha inventato – il loro ultimo celebrato album („Endure“ del 2022) è uscito per l’istituzione inglese Rough Trade Records. Dal vivo le cose sembrano solo poter migliorare. Quindi, estate o no, via di DOC Martens ai piedi, gomiti alti per il pogo e tante cattive intenzioni. Al Monk si suda!
Geschrieben von Giulio Pecci