Non è estate a Roma senza i concerti all’aperto, e non si può parlare di concerti all’aperto senza l’immancabile supporto domenicale dell‘Half Die, rassegna – o festival, fate voi – che da ben ventisette edizioni ci porta in una piccola terrazza ad ascoltare meraviglie sonore senza confini, geografici e di genere musicale. Ennesima conferma l’edizione 2024, con quattro appuntamenti che non sfigurerebbero in qualsiasi manifestazione ufficiale, in sala o anche in un auditorium.

Si inizia il 7 luglio con un lungo asse che da Roma arriva fino agli Stati Uniti e cavalca i tappeti elettronici tra ambient e neo-classica tessuti da Abul Mogard, alter ego di Guido Zen, e Rafael Anton Irisarri, che si esibiranno in duo. Piccola curiosità, proprio all’Half Die Abul Mogard ha tenuto il suo primo concerto sotto questo nome, anno domini 2012. Il 14 ci si sposta in Scandinavia (Svezia per la precisione), con l’originale formazione Bitoi che vede il basso di Cassius Lambert assieme a un coro a tre formato da Alexandra Shabo, Lise Kroner e Anja Tietze Lahrmann, per riportare nel 2024 la tradizione folk vocale di quelle terre.

Il 21 spazio alle ambientazioni cinematiche tra post-rock e nu-jazz dei Sons of Viljems, che già sono passati un paio di volte dalle parti del Fanfulla, grazie all’etichetta (di base a Roma) Disasters By Choice per cui è uscito il loro ultimo album „Lithospheric Melodies“. Gran chiusura il 28 con i Dead Bandit, duo con base a Chicago tra indie e post-rock formato da Ellis Swan e James Schimpl. Tra l’acquedotto e gli aerei che atterrano a Ciampino, quattro domeniche d’avanguardia nel mese più lungo, più caldo e più bello.