Provocatori e profetici in ugual misura, nel 1982 i californiani Fear, con „Let’s Have a War“, che sarebbe poi diventato un vero e proprio anthem, “incitavano” ad una guerra che riducesse la popolazione ed alzasse il Dow Jones, vendendo i diritti ai network televisivi e gonfiando i portafogli dei più ricchi. Gruppo punk della prima ondata, i Fear erano in realtà attivi fin dal 1977 e nel 1981 avevano già preso parte allo storico “The Decline of Western Civilization”, documentario sulla scena punk di Los Angeles.
Guidati dal cantante Lee Ving, unico membro sempre presente nella più che quarantennale storia della band, i Fear sono quanto di più si potrebbe attualmente considerare politicamente scorretto, con i loro attacchi sessisti e omofobi. Oggi, dopo infiniti cambi di formazione, tornano con “For Right and Order” ad undici anni di distanza da “The Fear Record” – che non era poi altro che una nuova registrazione del disco d’esordio – e con il ritorno in formazione del chitarrista Philo Cramer e del batterista Spit Stix.
Non meno significativa la presenza sul palco di Villa Ada degli storici Raw Power, gruppo hardcore italiano nato nel 1983 e seguito fin dagli inizi negli Stati Uniti dove, anche grazie all’aiuto di Jello Biafra dei Dead Kennedys, furono inseriti nella compilation “Welcome to 1984” di Maximumrocknroll.
Ma “I Don’t Care About You” vuole essere un vero e proprio festival e allora spazio ad un’altra decina di gruppi punk della scena romana e non solo, pronti a far ribollire le acque del laghetto della villa.
Geschrieben von Carlo Cimmino