Whitney Houston is one of the few pop divas that could actually sing. She hid behind nothing; she didn’t need to. Her voice was ferocious and dexterous. She had movement, power, and a connectedness in her registers that you rarely hear today in pop music.
Zola Jesus, 2014
A me, la voce di Whitney Houston, ha sempre rimandato a luoghi oscuri, celati e ibridi. Rigidi trapezi, muscolari tinte sopraniche, non ho mai assorbito quella prima, evanescente versione di celestiale perfezione. Ogni voce ha il suo doppio, la sua controparte, la sua storia deviata. Ogni voce ha una superficie epidermica, ha la sua oscura camera iperbarica. Se tutto fosse una eco, se tutto fosse un film muto, quella voce potrebbe raggiungere comunque le nostre orecchie. Noi timidi replicanti roditori sensibili al suono. Zola Jesus possiede lo stesso scatto operistico della Nostra Divina W. Alla luce del giorno è un azzardo, un peccato, una bestemmia. Dive a confronto, underground e Billboard, Winsconsin e Hollywood, drone music e gospel. Abile e feroce, anche tu, Zola.
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Il tour di solo piano di Zola Jesus fa tappa in uno dei Complessi Monumentali più caratteristici della nostra città. La già iconica regina del lo-fi goth si esibirà al pianoforte inserendosi nel cartellone dei Giardini del Baraccano – Festival, una proposta di AICS Bologna, Quartiere Santo Stefano e della rete di circoli e realtà territoriali che operano in coworking nella “Casa delle Associazioni al Baraccano”.
Geschrieben von Paolo Santoro