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Fr 13.09 2024 – So 15.09 2024

Campo Base Festival Adamello

Wo

Cedegolo (BS)
Cedegolo, Cedegolo

Wann

Freitag 13 September 2024 – Sonntag 15 September 2024

Wie viel

free

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Siamo di ritorno dalle vacanze, nei settembre frenetici che ricordano che sì, il lavoro è prima di tutto una maledizione. Un destino di specie che ancora, in merito alla sussistenza e alla sopravvivenza, va rivoltato e cambiato. Capirete il nostro stato d’animo, che perdura tutto l’anno ma s’acuisce puntualmente dopo agosto. Ci chiediamo come sfuggire, come inventarci bretelle di fuga, e tutto perché la città ai più va stretta – lo sappiamo: parliamo con tutte e tutti. Da questo fatto che è perlopiù un sentimento diffuso, ecco che allora fenomeni come l’hiking, il trekking, la bike life, la passione sfegatata, sfrenata e alle volte sfrontata per la „natura“ (virgolettiamo per rispetto di un termine abusatissimo; e anche qui, tutti sarete d’accordo ma i più glisseranno fotografandosi su qualche cresta delle Orobie o in qualche fresca pozza montana o in qualche festa popolare di santi in fin di vita) assumono una certa assennatezza. Volenti o nolenti, si cerca di esperire e costruire uno stile di vita diverso da quello urbano. Contro la regola in fondo pseudo-anacoretica delle otto/dieci ore di lavoro, seguite dal rituale aperitivo di confronto e dal controllo farmacologico di un sonno disturbato dal demone dell’indigenza e del successo, il fuori-città con i suoi boschi, le montagne, le baite i ruscelli e i fiumi e le coste e i litorali, è un’origine inesausta per immaginarsi altrimenti. C’è chi lo chiama „ritorno“ (alla natura, alla provincia, a casa); chi ci vede sottile sottile quel fiato utopico e comunitario; chi ancora è convinto che soltanto lì, fuori dal grigiume frenetico delle città e dai suoi „falsi“ bisogni, si possa trovare sé stessi. Non sappiamo a chi dar ragione, a tutti e a nessuno. Sappiamo però che proprio in questo settembre c’è CAMPO BASE FESTIVAL, che da quattro anni cerca di ricordare cosa significhi fare comunità in montagna.

„Fare comunità“: altro lemma abusato. Che per CAMPO BASE però ha senso: si sta assieme giorni in campeggio, si conoscono gli abitanti del luogo, si apprende da loro cosa significa vivere la montagna, delle piante, degli alberi, dei fiumi, delle storie folcloristiche e della storia dei luoghi. Dopo tre anni in compagnia di Tones, sulle Orobie, CAMPO BASE cammina da solo e si sposta alle pendici dell’Adamello, nella larga Val Saviore.

Tre giorni di palinsesto, tutto all’insegna di un’idea che guida la selezione del festival tra laboratori, attività all’aperto, conversazioni, performance sonore e session di ascolto: perdersi. Vale a dire sperimentare per qualche istante quel „non-saper-da-che-parte-si-è-girati“, che è trovarsi davanti a qualche cosa e non avere la minima idea di come relazionarcisi, come si chiama, come prenderla, coglierla o parlarci. Perché perdere la bussola? Perché così potremo perderla pure nell’ordinarietà della vita di ognuno e magari – magari magari – riposizionarla.

Imparare per fuggire, imparare per perdersi, imparare per mettersi in crisi, imparare: cosa che non si fa mai da soli. Ecco che allora a Campo Base quest’anno ci saranno figure d’altissimo livello come Laura Pugno e antropologi che del perdersi, del partire e del restare hanno scritto parecchio come Franco La Cecla. Figure come quella di Franco Michieli, esperto di montagna e di lunghe traversate, esperto di orientamento e di rotte, artisti come Neunau che hanno registrato il canto dei ghiacciai in via di scioglimento, Italo Bigioli o Gaia Ginevra Giorgi, e ancora laboratori di cucina e di erbe selvatiche, d’equitazione, canyoning, escursioni, rituali, tutti in compagnia di artisti, ricercatori e figure che, detto fuori dal riparo dei denti, sanno quel che fanno. Insomma: strumenti variegatissimi con cui iniziare a sentirsi luogo – non a farlo perché (lo diciamo, non si sa mai) questi luoghi già esistono, già hanno le loro esigenze e le loro regole e le loro comunità; soltanto sono terre senza figli.

Oltretutto, quest’anno i partner di Campo Base sono parecchi: associazioni culturali, comunità montane, musei, altri festival di zona, nonché realtà esterne ai confini della Val Saviore ma che, anche loro, sono inclini a quel discorso che ha i suoi centri e le sue predilezioni nella „provincia“, come Spettro, Futura Research, Magical Mistery Garden, Slipmode, Ebe collective, Le Fate e Rayon Vert.

Tutti gli aggiornamenti, per le iscrizioni e imparare qualcosa sulle montagne, li trovate qui. Potete andarci gratuitamente e spendere due lire per uno dei due campeggi in zona e per i laboratori o le attività che vi interessano. Ci potete pure arrivare con i mezzi. Potete tutto. Potete decisamente andare.

 

Geschrieben von Piergiorgio Caserini