L’anno in cui ci teletrasportiamo con il quarto appuntamento della rassegna Drive My Song (di Ponderosa Music&Arts e Volvo Studio Milano) è il 1969 dei The Beatles e nel mondo stanno accadendo tante cose. Tra recessione e boom economico, cultura pop e rivoluzione controculturale, Nixon e Stonewall, Vietnam e Piazza Fontana: tutto alla fine degli anni Sessanta si sovrappone in un’ ossimorica sospensione del tempo. Le trame del mondo si intrecciano come mai prima e a tenere le fila di questo momento controverso e convulso c’è una band altrettanto dibattuta. Angeli e diavoli, mainstream e profondi, apolitici e rivoluzionari: i The Beatles, come l’anno 1969, sono un’incognita culturale, specchio e Zeitgeist di un momento storico per cui proviamo ancora un’incomprensibile forma di nostalgia.
A rendere giustizia, in tutta la sua indeterminatezza, al più grande mistero musicale del secolo scorso, sul palco di Volvo Studio Milano intervengono i London 69. Si tratta di un collettivo di incredibili musicisti che arrivano dalla scena alternative italiana – se vi piacciono gli Afterhours, i Baustelle Tiromancino oppure Ligabue avrete già sentito nominare alcuni di loro. Di data in data si esibiscono in una formazione sempre diversa – da Volvo Studio Milano con Roberto Dellera per basso, chitarra e voce, Rachele Bastreghi per la voce, Marco Carusino alla chitarra, Andrea FISH Pesce con le tastiere e Lino Gitto alla batteria. Il live del 27 novembre si dividerà in due parti. La prima sarà una riproposizione integrale di quell’album del 1969, Abbey Road, da cui la band italiana prende il nome e le istanze. La seconda ci porterà in un territorio quasi mai percorso – le carriere soliste dei membri della band inglese.
Una cover band? Un tributo ai The Beatles? Più di tutto questo: i London 69 infonderanno tutta la loro individualità e la loro esperienza, a mezzo secolo di distanza, nei brani dei Fab Four.
Geschrieben von Alessia Baranello