Quanti artisti contemporanei capaci di reggere il palco completamente da soli vi vengono in mente? Joshua Idehen ha sorpreso tutti qualche tempo fa, quando al Monk per ODD Clique si è presentato sul palco in giacca e cravatta e occhiali neri, accompagnato solo dal suo sampler. Ha incantato per più di quaranta minuti, con uno show fatto di spoken word poetry e tracce ballabilissime, oltre a sfoggiare un carisma elettrico che sprizzava sicurezza da tutti i pori, senza diventare mai „arrogante“.
Il poeta anglo-nigeriano torna a Roma per uno show completamente a suo nome. Lo abbiamo apprezzato in questi anni accanto ai The Comet Is Coming e Sons of Kemet, ma anche come membro dei progetti Benin City, Hugh, LV. Di recente poi ha lavorato con Daedelus, maestro di elettronica losangelino, all’acclamato LP „Holy Water Over Sons“.
In rampa di lancio ora c’è il suo ultimo mixtape, „Learn To Swim“: un godibilissimo viaggio tra beat danzerecci e testi tutti da ascoltare, pronti a sorprendere l’ascoltatore con un’ironia impenitente che nasconde dietro l’angolo epifanie inaspettate. Come stare sul ring pensando di essere in controllo della situazione, per poi farsi sorprendere da un gancio d’incontro che fa vedere le stelle. Ecco, la sensazione è un po‘ quella lì, senza dolore ovviamente, ma con il solo piacere di lasciarsi stupire da un’artista sinceramente eccitante.
Geschrieben von Giulio Pecci