ØKAPI è un compositore franco-italiano che si distingue nel panorama della musica elettronica per il suo stile appropriazionista e il cut-up tra i generi musicali. Il suo stile si collega al genere della plunderphonics – una sorta di montaggio sonoro dove le tracce sono costruite campionando opere musicali estremamente riconoscibili e lavorando sul loro contesto di provenienza. Emanuele Maniscalco suona magistralmente la batteria e tanti altri strumenti. Se lo si cerca su Youtube il primo video che compare è un piccolo spezzone in cui suona contemporaneamente un pianoforte, un timpano e dei piatti di batteria, tutto con le mani. I due compongono la materia sonora che accompagnerà Marta Ciappina come performer e Salvo Lombardo come coreografo nel secondo appuntamento di Esplorazioni, festival di arti performative nato dalla collaborazione tra Triennale Milano Teatro e Volvo Studio Milano che – come è evidente dalla sfaccettata lista di nomi che accompagna la rassegna e come abbiamo già raccontato qui – vuole sfidare incompatibilità e differenze tra forme espressive distanti marcando la natura “indisciplinaria” del panorama artistico contemporaneo.
Capirete bene perciò quanto sia difficile per me fare ipotesi su quello che accadrà il 12 novembre da Volvo Studio Milano – ognuna di queste verrebbe (fortunatamente) superata, smentita e soverchiata dai fatti. Mi piacerebbe perciò soffermarmi meno sulle predizioni e più sul titolo di questa performance multidisciplinare. BAGLIORE mi fa pensare a danze fuggevoli come apparizioni, al riverbero della musica che fa vibrare le pareti delle guance, allo sguardo intenso di Marta Ciappina che mentre performa trafigge gli occhi degli spettatori come un fortissimo raggio ultravioletto. BAGLIORI come le momentanee aperture che richiamano lo sguardo, BAGLIORI come le luci che ci attraggono in territori inesplorati.
BAGLIORE sarà una performance site-specific, effimera e irripetibile, nata dall’unione di quattro personalità che mai hanno collaborato tra di loro, ammantata da un certo mistero che qualche volta nell’arte ci manca e ci vuole. Una serata da “una volta o mai più”.
Geschrieben von Alessia Baranello