Sono passati più di quarant’anni da quando i Tuxedomoon suonarono per la prima volta a Roma. Tre concerti in due giorni in un teatro di quartiere, il Trianon, a metà strada tra l’Appia e la Tuscolana, ora diventato una multisala. Da allora quel cabaret sperimentale fra post punk e new wave ha fatto tappa in città un numero infinito di volte fino al concerto in Sala Petrassi del 2014. Poco dopo vennero a mancare sia Peter Principle, pilastro ritmico della band, che Bruce Geduldig, artista, filmaker, rifinitore visivo di ogni loro performance teatrale. E così di quei giovani di San Francisco ne rimasero solo due: Steven Brown e Blaine L. Reininger.
Con una sterminata discografia anche al di fuori dei Tuxedomoon – il primo album in solo è del 1982 – Reininger e il suo violino tornarono a Roma nel 2018, quando suonò al Nuovo Cinema Palazzo nell’ambito della rassegna Circuitazioni. Un concerto estremamente spoglio, quasi glaciale, con scarne basi musicali ad accompagnare un uomo probabilmente segnato nel profondo dai recenti lutti.
Oggi sarà al Wishlist, accompagnato ancora una volta, come nel concerto del 2022 al Parco della Musica, dalla chitarra di Georgio Valentino, cantante americano trasferitosi in tempo di pandemia in Grecia, casa ormai da tempo anche dello stesso Reininger, e attuale chitarrista dei Crime & The City Solution. Sarà l’occasione per presentare “Ghost Festival”, CD uscito lo scorso marzo per l’austriaca Klanggalerie, ma non mancheranno chiaramente gli intramontabili classici della luna in smoking.
Geschrieben von Carlo Cimmino