Teho e Blixa sono tornati. A più di dieci anni da quando li vedemmo per la prima volta al Circolo degli Artisti e a distanza di otto da “Nerissimo” sono tornati essenziali, senza fronzoli, senza alter ego, con i loro nomi, Christian e Mauro, che hanno dato il titolo al loro nuovo album. Il ponte gettato fra Roma e Berlino è ormai ben solido ed è dall’Hacienda, nell’ambito della Biennale MarteLive, che parte il tour che toccherà altre cinque città italiane per poi proseguire in Europa, con Teho e Blixa accompagnati sul palco da Laura Bisceglia al violoncello, Gabriele Coen al clarinetto basso ed un quartetto d’archi.
Reduce da due “concerti al buio” sold out al Maxxi, Teho Teardo, attivo musicalmente dalla fine degli anni Ottanta, ha esordito alla grande con una collaborazione con i Nurse With Wound, un lavoro a distanza in epoca pre-internet fatto di scambi di nastri a mezzo posta, seguito da uno split con Ramleh. Poi vennero i Meathead e gli split con Zeni Geva e Cop Shoot Cop, il duo Matera con Mick Harris degli Scorn e Here con Jim Coleman dei Cop Shoot Cop.
Con gli anni Duemila iniziano le composizioni per il cinema, da “Denti” di Salvatores a “Lavorare con Lentezza” di Guido Chiesa, da “Il Divo” di Paolo Sorrentino a “Una Vita Tranquilla” di Claudio Cupellini, seguite da quelle per gli spettacoli teatrali tratti dai lavori di Enda Walsh: “Ballyturk” e “Grief Is The Thing With Feathers”, entrambi interpretati da Cillian Murphy. È del 2020 Ellipses dans l'Harmonie, l’album ispirato dall’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert, commissionato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
Gli Einstürzende Neubauten di Blixa Bargeld li abbiamo visti in sala Santa Cecilia poco più di un mese fa per il festival Romaeuropa. La Berlino dei primissimi anni Ottanta è ormai lontana anni luce, ma resta il ricordo indelebile di quella Neue Deutsche Welle che stravolse i canoni musicali e di cui gli Einsturzende Neubauten sono l’ultima testimonianza vivente e – dopo oltre quarant’anni – tuttora in ottima salute. Una band che, accompagnata da quello che è forse il logo più iconico dell’intero mondo post-punk, fra urla, sudore e distruzione, strumenti autocostruiti e metalli percossi, è passata dall’approccio industrial degli inizi alla più compiuta forma canzone che li ha portati da tempo a calcare le tavole dei palcoscenici istituzionali.
Ma Blixa Bargeld è anche molto altro. Dopo essere stato fin dagli inizi al fianco di Nick Cave nell’avventura Bad Seeds, per poi allontanarsene solo nel 2003, aver collaborato con Kiku & Black Cracker, con i quali suonò anche a Villa Maraini, e con Alva Noto nel duo ANBB, oggi torna a farci riascoltare quel suo italiano dalla pronuncia sicuramente imperfetta ma estremamente gradevole.
Geschrieben von Carlo Cimmino