Erano i primi anni ottanta, Firenze era la culla della nuova onda italiana, spesso venata di scuro, nasceva un’etichetta che avrebbe lasciato un segno indelebile, la I.R.A. Records, e così i gruppi della sua scuderia, due su tutti: Litfiba e Diaframma. Oggi, a quarant’anni esatti dalla sua uscita, “Siberia” resta uno dei dischi cardine di quella scena, un disco che nel suo riuscire a mescolare alla perfezione sonorità d’oltremanica e cantato in italiano, suona ancora stranamente fresco, come se non fosse invecchiato di un solo giorno.
Certo, i Diaframma di oggi non sono più quelli di allora, la formazione ha subito un cambio di componenti che forse solo i fan più sfegatati sono in grado di enumerare, ma del resto i nomi di Nicola Vannini, Miro Sassolini o dei fratelli Cicchi appartengono ormai ad un passato remoto. I Diaframma sono ormai di fatto da più di una trentina di anni il progetto di Federico Fiumani, unico componente della formazione originale, chitarrista e poi anche cantante. Anche il genere è presto cambiato, abbandonando i suoni dark wave degli inizi in favore di un rock dal sapore di canzone d’autore, non per questo perdendo i fedeli sostenitori di gotica memoria, ma anzi acquistandone sempre di nuovi.
Fatto sta che Federico Fiumani e soci continuano a calcare i nostri palchi con una frequenza che dovrebbe spaventare qualsiasi organizzatore, che invece non sbaglia ad accordare loro fiducia visto che i nostri riescono regolarmente a riempire ogni posto dove si esibiscono. E allora ben venga l’ennesimo concerto, tanto più quando c’è un anniversario da celebrare come in questo tour che già dal nome – “40 anni di Siberia” – si presenta a noi inguaribili nostalgici come una festa da non mancare.
Geschrieben von Carlo Cimmino