Alla sua settima edizione, <pubbliCITTÀ> OVER si configura come una riflessione articolata sullo spazio urbano come dispositivo di memoria e come arena dell’attraversamento. Promosso da Serendippo in occasione di Art City Bologna 2025, il progetto si innesta nei territori porosi della città, tra sedimentazione storica e tensione verso il futuro. Gli interventi artistici, ospitati nel 5CLab e sulle pensiline della stazione ferroviaria di Bologna, assumono la transitorietà non come condizione di precarietà, ma come possibilità generativa, come terreno fertile per l’emersione di nuove narrazioni.

Nel 5CLab, un luogo dove il gesto artigiano ha scolpito il tempo, prende forma “Sgorbie. Archivio poetico di Orlando Martello”, un’opera filmica in pellicola 16mm di Matthieu Thouvard. Qui, la memoria materiale degli utensili da tornitura si trasfigura in impronta luminosa, grazie a un processo di impressione fotografica e cinematografica che dialoga con l’obsolescenza e con l’inesauribilità del gesto. Le tecniche analogiche – doppie esposizioni, interventi chimici sulla pellicola, stampa manuale – non si limitano a registrare, ma generano un nuovo palinsesto visivo, dove la materia e la luce si contaminano in una coreografia di residui e persistenze.

Il cantiere è, per sua natura, uno spazio di transizione e instabilità, una soglia tra il già stato e il possibile. Il laboratorio “Impressioni”, condotto da Lou Nougues con Elena Menini e Adele Di Pasquale, si radica in questa estetica dell’incompiuto, raccogliendo pietre dai cantieri del tram di Bologna per trasformarle in supporti di stampe fotografiche ai sali d’argento. Questi frammenti diventano veicoli di una cartografia alternativa, una mappa sensibile di una città che si rifà e si disfa nel tempo. La fotografia, nel suo essere traccia di luce su una superficie, si sovrappone al concetto stesso di memoria urbana: un’incisione effimera che cristallizza il transito, l’attraversamento, il divenire.

ORARI 5/C LAB: Dalle 12 alle 21 la settimana di Arte Fiera/ 8 febbraio sino a mezzanotte. La proiezione in pellicola è sempre alle 18.30.

Sulle pensiline della stazione centrale, “Attraverso” di Maria Paola Landini si inscrive come un dispositivo di osservazione del flusso urbano. Gli ottanta scatti realizzati in dieci giorni dalla stessa finestra d’albergo a Madrid costruiscono un racconto stratificato del camminare come pratica esistenziale. L’atto dell’attraversamento si scompone in frammenti, in pause, in fugaci coincidenze di corpi e geometrie urbane. La città non è mai statica, ma un continuo processo di sovrascrittura di memorie e gesti.