Giovanni Guidi possiamo considerarlo un legittimo rappresentante della scena jazz europea, dal momento che affianca da anni con il suo pianoforte il leggendario trombettista Enrico Rava, e al contempo produce album validissimi sull’acclamata ECM Records. Nella sua ultima esperienza la sua musica si fonde con quella dell’acclamato sassofonista americano James Brandon Lewis, guidando un quartetto internazionale di prima categoria, attraverso un’interpretazione moderata ma ricca di pathos.
Guidi e i suoi sodali trovano piena libertà di espressione all’interno di strutture aperte e ammalianti, mentre il sassofono di Lewis sembra ampliare la portata musicale del quartetto, attraverso una tensione pulsante che aumenta il senso di comunicazione tra i musicisti. Un casting creativo fatto di compattezza e comprensione reciproca, grazie al quale Guidi accresce la sua tavolozza sonora. Un estro collettivo spontaneo che stasera brillerà all’interno della Casa del Jazz.
Scritto da Fabrizio Melchionna
Un disco uscito la scorsa estate, una collaborazione – anzi più di una – che va più indietro nel tempo. Il disco è “A New Day”, pubblicato in CD e vinile dalla prestigiosa ECM con la produzione di Manfred Eicher. La collaborazione è quella fra Giovanni Guidi, qui band leader, e James Brandon Lewis che con “A New Day” fa il suo debutto sull’etichetta tedesca. Già nel 2021 li ricordiamo infatti insieme sul palco di Villa Osio con “Ojos de Gato”, il tributo a Gato Barbieri a quarant’anni dalla pubblicazione di “The Third World”, dividendo la scena con Gianluca Petrella, Brandon Lopez, Chad Taylor e Simone Padovani.
Ma sono almeno dieci gli anni che segnano invece la collaborazione – in differenti progetti – fra Guidi, Joe Rehmer e João Lobo, che stasera vedremo al suo fianco rispettivamente al contrabbasso ed alla batteria. Ormai di casa in ECM, Giovanni Guidi è pianista noto in ambito internazionale fin da giovanissimo, quando Enrico Rava lo chiamò nella sua band Under 21 e poi a suonare con lui negli album “Tribe” e “Rava On The Dance Floor”. Un sodalizio, quello con Rava, che non si sarebbe più fermato, ma sono numerosi, al tempo stesso, i lavori in solo e quelli con musicisti quali Gianluca Petrella, Gerald Cleaver e Thomas Morgan.
Se ci auguriamo di vederlo presto anche dalle nostre parti insieme ai Messthetics, il power trio che unisce la sezione ritmica dei Fugazi – Joe Lally e Brendan Canty – alla chitarra di Anthony Pirog, James Brandon Lewis è stato invece da poco ospite del Roma Jazz Festival con il suo Red Lily Quintet, formazione devota alla musica gospel, mentre nel 2023 si era già esibito alla Casa del Jazz alla guida del quintetto Unruly Manifesto, ensemble dedicato alla musica di Ornette Coleman e Charlie Haden. Un incontro, questo tra il pianista umbro ed il sassofonista statunitense, assolutamente da non mancare.
Geschrieben von Carlo Cimmino