La coppia (anche di fatto) Ibelisse Guardia Ferragutti e Frank Rosaly è perfetta per la primavera. La loro musica, sospesa tra psichedelia piena di luce e ritmi tropicali sensuali, evoca quella sensazione di sospensione tra mondi, di eccitazione dei sensi. „MESTIZX“, l’album pubblicato per l’International Anthem, è come uscire di casa con i pantaloni lunghi ma la maglietta a maniche corte: confortevoli ma con il venticello che pizzica la cute e la fa arricciare di piacere.

Ferragutti, artista multimediale natia della Bolivia, e Rosaly, affermato batterista della sempre viva scena di Chicago (di famiglia Porto Ricana) hanno creato questo ponte tra Nord e Sud America grazie a musica senza tempo. A partire dal titolo dell’album, una versione non-gender dell’insulto usato dai coloni per riferirsi alle persone meticce, è tutto un meraviglioso convivere di opposti.

Avant-jazz, tradizioni sudamericane e art punk si mescolano a liriche al vetriolo, che indagano il non-luogo fisico e identitario formato dell’essere cresciuti anticolonialisti nel paese dei coloni – inglese e spagnolo infatti si alternano senza soluzione di continuità. È un lavoro che musicalmente e per approccio evoca il filone di jazz politico degli anni Sessanta, specialmente i lavori pregni di tradizioni musicali e significati diversi di artisti come Max Roach e Randy Weston.

Insomma il Trenta Formiche ci regala l’ennesima perla della stagione. Per altro stabilendo in pochi mesi (dopo il concerto di Angel Bat Dawid) un filo diretto con l’etichetta più in hype e creativa del momento.