Il 1 marzo 2018 è una di quelle date difficili da dimenticare. Non c’è stata una catastrofe naturale, non è caduto un governo e di sicuro non è morto un Papa, ma le mura del Monk sono state scosse fin dalle fondamenta dalle violente bordate lanciate dagli Amenra e dai giapponesi Boris che, unite le forze, si aggiravano per l’Europa in un devastante tour.

Oggi, archiviati con quel tour i sei capitoli di “Mass”, pubblicato un disco in due diverse versioni, “De Doorn”, una colonna sonora, “Skunk”, ed una manciata di live, i belgi, ormai in attività da un quarto di secolo, tornano con due EP, “De Toorn” e “With Fang And Claw”, su Relapse Records, prontamente raggruppati in una successiva edizione fra doppio 12”, doppio 12” con flexi e cassetta. Un viaggio in due parti che vuole essere un ponte fra due fasi della band, una chiusura ed al tempo stesso un nuovo inizio che porti verso un Mass VII.

Le atmosfere sono sempre cupe, oscure, il genere è quel misto di doom e post-rock che conduce al cosiddetto post-metal, con gruppi come Neurosis ed Isis a fare da apripista. Le canzoni per gli Amenra sono preghiere, gli album, come dicevamo, messe. Il concerto non può quindi essere altro che una liturgia nera come la pece guidata da un pastore che celebra di fronte ai fedeli un rituale fra sacro e profano. Che adoriate Ra o siate discepoli alle prime armi, chinate il capo e lasciatevi colpire dal meritato flagello sonoro.