Due anni fa lo avevamo visto, sempre sul palco della Casa del Jazz, con il suo tributo a Stevie Wonder, a breve distanza da quello reso a David Bowie da Paolo Fresu. Si chiamava “We Wonder”, come il disco del 2022, ed era l’omaggio del quartetto del trombettista torinese Fabrizio Bosso a Stevie Wonder, con reinterpretazioni in chiave jazz di canzoni dell’artista americano che andavano dalla fine degli anni sessanta ai primi duemila.
In quell’occasione accanto a Bosso avevamo Julian Oliver Mazzariello al piano, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria, con Nico Gori come ospite speciale al sax tenore. Oggi, dopo la parentesi dello scorso anno con “About Ten”, nel quale il suo quartetto si trasformava in tentetto grazie all’aggiunta dei sei fiati del Paolo Silvestri Winds Ensemble, Fabrizio Bosso torna a rendere omaggio ad un grande – questa volta – del jazz, ovvero
Ornette Coleman, a dieci anni dalla sua scomparsa.
E lo fa con “Ornettology”, progetto nato a quattro mani insieme a Rosario Giuliani che, con il suo sax, avrà il compito ancora più difficile di confrontarsi con la memoria del musicista e compositore statunitense. Con loro il contrabbasso di Giulio Scianatico e la batteria di Sasha Mashin.
Geschrieben von Carlo Cimmino