Kenny Barron è uno dei grandi “vecchi” del jazz. Ottantadue anni compiuti da poco, considerato da molti uno dei migliori pianisti viventi, questa sera Barron torna a Roma a distanza di parecchi anni dalle precedenti esibizioni in solo – quando prese parte ad un omaggio ad otto mani a Thelonius Monk – ed in duo, allora accompagnato dal magico contrabbasso di Dave Holland, su questo stesso palco solo due giorni prima di Barron con il suo quartetto Kismet.

Originario di Philadelphia, iniziò a suonare non ancora ventenne nella band di Dizzy Gillespie, per poi accompagnare a lungo Yusef Lateef, fino al debutto come band leader nel 1974 con “Sunset To Dawn”, che sarebbe stato seguito da oltre quaranta album a suo nome, con nove nominations ai Grammy. Da ricordare anche la collaborazione con Stan Getz, da metà anni ottanta fino a “People Time”, box in sette cd che documenta gli ultimi quattro concerti del duo a Copenhagen, nel marzo 1991, poco prima della scomparsa del sassofonista.

La formazione di oggi è quella del classico piano trio, che in questo tour vede accanto a Kenny Barron il contrabbasso di Kiyoshi Kitagawa e la batteria di Johnathan Blake, che negli ultimi anni abbiamo visto alla Casa del Jazz anche nel quartetto di Bill Frisell, nel trio di Kris Davis ed alla guida dei suoi Pentad.