Si parla quasi sempre di garage rock quando ci si riferisce agli Sprints, giovane band irlandese emersa alla grande lo scorso anno, ma sono forse le influenze post-punk ad essere ancora più marcate, con una profonda eco di anni Ottanta che traccia dopo traccia ci segue nell’ascolto.

È così del resto che tutto è nato, con gli album messi sul giradischi – o più probabilmente gli streaming – in cameretta da tre amici d’infanzia che, una volta cresciuti, hanno continuato a mescolare tutto quello che conoscevano – anche grunge e punk, perché no – fino a pubblicare una lunga serie di singoli ed EP, venire notati dalla berlinese City Slang e debuttare a gennaio 2024 con il primo lavoro di lunga durata, quel “Letter To Self” prodotto da Daniel Fox dei Gilla Band, stampato in tutti i colori e le tirature limitate possibili e immaginabili.

Il riscontro di pubblico e di critica è stato sorprendente, con l’immediato successo – tutte le date del tour inglese di supporto al disco andarono sold out in un attimo – a causare subito le prime vittime: l’uscita dalla formazione del chitarrista originario, desideroso di allontanarsi al più presto dalle scene. Indicato da Rough Trade fra gli album dell’anno, a “Letter To Self” seguì pochi mesi dopo il “Live in Dublin”, dal sapore di immediata celebrazione, con il secondo album, “All That is Over”, in uscita il prossimo 26 settembre. La data di Roma sarà l’occasione per scaldare gli strumenti prima del tour britannico e poi europeo, che inizierà proprio il 26.