La mostra intende interrogare lo spazio come dispositivo politico, capace di stabilire gradi di inclusione ed esclusione senza mai produrre un “fuori” assoluto. Per riflettere sulle forme contemporanee di controllo, sugli spazi porosi della globalizzazione e sulla possibilità di immaginare un altrove che non coincida né con l’isolamento né con la rassegnazione. Con Friedrich Andreoni, Hernán Pitto Bellocchio, Zazzaro Otto, Francesca Pionati, Simon Starling, Marko Tadić, Andrea Zittel. A cura di Arnold Braho
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