È il contrabbassista Joe Sanders il protagonista del terzo appuntamento della quarantanovesima edizione del Roma Jazz Festival. Nato a Milwaukee nel 1984, residente da qualche anno a Marsiglia, Sanders è considerato uno dei grandi bassisti della sua generazione. Dopo gli studi con Christian McBride e Terence Blanchard, ha suonato con i nomi più importanti della scena jazz, da Geri Allen a Roy Hargrove, da Herbie Hancock a Wayne Shorter, per fare il suo debutto discografico nel 2004 nel trio di Joe Gilman e poi apparire negli album di Ambrose Akinmusire, Theo Croker, Gerald Clayton e Walter Smith III.
Come band leader ha esordito nel 2012 con “Introducing Joe Sanders” sull’etichetta olandese Criss Cross Jazz, accompagnato da Luis Perdomo al pianoforte, Will Vinson al sax e Rodney Greene alla batteria. Il secondo album, “Humanity”, uscito nel 2017, lo vede alla guida di un quartetto completamente diverso insieme al pianista Aaron Parks, il sassofonista John Ellis ed il batterista Eric Harland. Un disco che accanto alle composizioni di Sanders propone le cover di „Travels“ di Pat Metheny e di „Afro-Centric“ di Joe Henderson.
Questa sera presenta in Sala Petrassi il suo terzo album, quel “Parallels” uscito a fine 2024 nel quale mette da parte il pianoforte in favore di un secondo sassofono, con i due strumenti a fiato affidati a Logan Richardson e Seamus Blake, mentre alla batteria troviamo Gregory Hutchinson. Una formazione aperta ed in continua mutazione questa del quartetto Parallels, che in realtà cambia costantemente anche durante lo stesso tour. Ed ecco che per la data di Roma Joe Sanders si presenta con Logan Richardson al sax alto, Jure Pulk al sax tenore e Jeff Ballard alla batteria, quel Jeff Ballard che ben conosciamo come componente del Brad Mehldau Trio e che solo pochi giorni fa ha infiammato il pubblico della Casa del Jazz con il quartetto di Jason Palmer.
Geschrieben von Carlo Cimmino