12 ore, due sale e un Caveau, dalle 22:00 alle 10:00 di mattina.
In sala 1 approdano due figure chiave della techno romana, Andrea Benedetti e Lory D live, poi ci affidiamo all’esperienza di Marco Ragnie in chiusura Simona Beat, anima di Tropicantesimo, che ci accompagna rallentandoci fino all’alba.
Nella seconda sala l’alleanza con l’etichetta Normcore voce per le basse frequenze dub, nata dall’asse Bristol-Italia.
I primi dischi sono di Elvira, poi dal collettivo panafricano Jokkoo arrivano il live di B4MBA & Mooki6 con il progetto NEXUS e il dj set del senegalese Baba Sy, a chiudere le danze e fare da padrone di casa Odd Shy Guy, orecchio e mente dietro l’etichetta.

Con la Buka riapre anche il Caveau blindato che un tempo custodiva opere d’arte quando prima del Circolo c’era un deposito di lusso.
Questa volta con l’installazione di Katsiaryna Sheliahovich.

Dalle 22:00 in Sala 1:
Andrea Benedetti dj set
Dj electro-funk dal 1983, poi editore e scrittore, figura storica della techno italiana e del movimento Sound of Rome, appassionato di fantascienza e musica del futuro.
Andrea Benedetti – Warp Night @ Link Bologna
Quando a metà anni ’80 arrivarono l’house e la techno, molti in italia si chiesero se queste sarebbero state le musiche del 2000.
Benedetti capisce che sarà così. Apre uno studio di registrazione con l’amico Eugenio Vatta, con cui partecipa alla fondazione de ‘la prima etichetta di techno sperimentale italiana’, Sound Never Seen di Lory D. La stampa n° 002 datata 1991 contiene proprio The Sound of Rome che porta le loro tre firme… anche Roma tagga la sua nuvola di fumo (come The Sound of Chicago o The Sound of Detroit, ecc.).
Ma Benedetti ha capito che c’è qualcosa di più: il tam tam è proprio sul minimo comune multiplo di rituali rave e linguaggi elettronici che dilaga in tutta la cultura globalizzata.
Il cyberpunk traborda la musica ed è solo futuro, prefigurando sulla carta la connessione totale che sarà internet: Benedetti è invitato a scrivere della scena romana sulla Fanzine newyorkese “Under one sky” di Frankie Bones nel ’92, e passa alla storia nel ’93 creando “Tunnel – Nuovi input per nuovi codici” la prima Fanzine Techno italiana dedicata a quella musica e agli aspetti sociali e controculturali annessi.

A metà anni ’90 scrive la storia ancora due volte.
Prima come co-direttore artistico di Distorsonie con Mauro ‘Boris’ Borella e Marco Passarani, primo Festival italiano di suoni sperimentali e intelligenti da rave, che allora in Italia non si usava chiamare Intelligent Dance Music ma ‘Brain Dance’.
Poi come produttore della Finalfrontier ancora con Marco Passarani, da cui arrivarono le uscite più astratte e futuribili del movimento techno romano ormai connesso con tantissime avanguardie italiane e internazionali. Tra le uscite esemplari quella sulla Nature Records di Marco Passarani, “Mission Two: connecting Electronix Network”, estetica elegante futuristica globale che punta alla musica del 3000 preannunciando la cultura post-rave: artisti di estrazioni disparate post-industrial, post-techno, post-ambient, uniti a chiudere il cerchio in quelle radici comuni con cui facciamo i conti ancora oggi, alle soglie degli anni ’20.
Nel 2007 pubblica ‘Mondo Techno’ per Stampa Alternativadiventando il biografo ufficiale del movimento, racconta un pezzo di Storia dall’electro di Detroit alla scena rave di Roma con aneddoti e interviste di prima mano. Ancora citato e richiesto, viene ristampato nel 2018 come ‘remix’ di un altro storico della Techno, Charles Zingales, con post fazione della semiologa Claudia Attimonelli dell’Università di Bari, che studia la techno con taglio più sociologico e accademico.
Il libro esce in una riedizione rivista e aggiornata nel 2023 con Agenzia X Edizioni di Milano come preambolo al suo secondo libro ‘La visione techno’, uscito nel 2024, in cui esplora le motivazioni storiche e sociologiche che hanno portato la Techno a diventare esempio di rivoluzione musicale e riscrittura dei codici estetici di intere generazioni.

Andrea Benedetti oggi è un maestro della cultura club-rave.
Continua a legarsi alle nuove generazioni per coltivare musica del futuro, che vada oltre la musica, non per diventare immagine, ma per essere di nuovo rituale efficace, sperimentazione, corpo. Tiene un programma mensile su Radio Raheem in cui propone le maggiori novità mondiali in campo electro e techno.
Lory D live set
Lory D è un nome che mancherà nella lista dei celebri produttori di dark techno, come Jef Mills, The Mover, Lenny Dee e Aphex Twin, sebbene la sua musica sia altrettanto essenziale. Suona dal 1989 ed è il proprietario della seminale etichetta techno romana Sounds Never Seen. È stato uno dei primi a portare le sonorità Acid House e Hardcore di Londra a Roma, dove è considerato una sorta di dio.

La sua ispirazione proviene dalla metropoli notturna di Roma, dall’oscurità e dalla bellezza della città e dall’atmosfera travolgente dei rave underground a cui ha partecipato. Le sue influenze musicali spaziano da Aphex Twin, Suicide, Drexciya, Spk, Ligeti, Frankie Bones, The Mover e Underground Resistance.
Sounds Never Seen ha pubblicato una serie di colonne sonore di twisted metal negli ultimi anni, mai più di 500 copie stampate e tutte collezionate con passione da appassionati con la stessa mentalità. Tutti i dischi sono dei veri e propri riempipista, tutti sono “suoni mai visti”. Insieme ai compagni di etichetta Rephlex, Leo Anibaldi, Bochum Welt e i fratelli D’Arcangelo, Lory D rappresenta al meglio il suono dell’Italia, o addirittura il “suono di Roma”, dal 1991.
Marco Ragni dj set
Marco Ragni è un DJ e producer italiano con una lunga esperienza, noto anche per il progetto Plants Army Revolver, con pubblicazioni su Avian, Mental Modern e Stagno Records, tra le altre.

Storico resident del Serendipity Club, nel corso degli anni ha sviluppato un linguaggio sonoro che fonde techno, bass, ambient e downtempo, attraversato da ritmiche tribali e texture ipnotiche.
Attualmente è attivo nel progetto Absira, insieme all’artista spagnolo Absis. Per anni ha gestito il negozio di dischi Mondo Musique a Foligno. Fa parte del collettivo berlinese Melantónia, con cui ha appena pubblicato una traccia in un V.A., in collaborazione con il batterista Leonardo Pucci, ed è anche una delle menti dietro a Sintesi Festival.
Simona Beat dj set
Dal movimento e festa romana Tropicantesimo, arriva nella Buka Simona Beat per chiudere la sala e accompagnarci fino all’alba.

Da una mente Jazz, un’anima Soul e un cuore Funk, parte nel 2003 il suo excursus da selezionatrice di suoni. L’amore per l’improvvisazione e le miscele di genere hanno dato a Simona la possibilità di immergersi e attraversare una grande varietà di correnti musicali, riuscendo a fondere nei suoi set ritmi e suggestioni musicali molto diverse tra loro, in grado di accendere il dancefloor e trasformarlo in un ambiente caldo e vitale, dove i corpi si liberano con grande facilità grazie anche alla sua dirompente presenza dietro alla consolle.
Oltre a suonare in diversi club e festival in tutta Italia, Simona è parte attiva del collettivo Pescheria a Roma e del movimento/crew/festa Tropicantesimo; è resident di Radio Raheem Milano e Magick Bar a Roma.
In questi ultimi tempi ha aperto tutti i concerti del tour di Cosmo e si è dedicata alla sua seconda produzione “Casilina” Live con l’album “Movimenti”.
In sala 2:
In alleanza con NORMCORE
Normcore è un’etichetta indipendente e una piattaforma aperta fondata a Bristol nel 2018, nata dalla lunga e solida amicizia tra Odd Shy Guy e Rose Again.

Attiva sull’asse Bristol–Italia con il party “NormCore”: con l’obiettivo di creare un punto d’incontro tra la scena dub e quella clubbing.
Sempre alla ricerca di nuovi talenti nei sottoboschi creativi delle periferie, le loro uscite sono tutte profondamente diverse tra di loro con un proprio story telling e un capitolo dedicato. La meticolosità nell’estetica e la cura maniacale dei dettagli attirano frequentemente l’attenzione dei collezionisti più attenti.
Resident sull’emittente underground NOODS RADIO con lo show “NormCore Attitude”, che ospita ogni mese artisti differenti, l’etichetta non si lega a un genere o ad un suono in particolare. Le collaborazioni avvengono principalmente con spazi DIY e centri sociali. Il desiderio è quello di costruire un movimento artistico inclusivo, fatto di amicizia, sorrisi e connessioni reali.
Elvira dj set

Dalle interferenze sonore in contesti performativi ed elettroacustici alle selezioni pensate per l’ascolto o per il dancefloor, Elvira si muove tra manopole e macchine in situazioni pensate per orecchie curiose.
Cruda, densa e ludica, Elvira attraversa i confini di genere con un flusso sinuoso che punta dritto alle zone più viscerali del suono.
Baba Sy dj set
Baba Sy è un DJ senegalese con base a Barcellona. Qui ridefinisce il suo linguaggio attraverso un percorso di esplorazione musicale nato nel contesto del club e approdato in spazi che gli hanno permesso una sperimentazione più libera e radicale.

È cofondatore del collettivo Jokkoo, piattaforma dedicata alla diffusione e creazione del suono elettronico più avanguardista proveniente dall’Africa e dalla sua diaspora. Attraverso questo progetto, Baba Sy lavora per costruire una comunità con cui condividere e generare spazi in cui l’espressione artistica non abbia limiti.
Tra i suoi alter ego e progetti recenti ci sono DEER, dove scrive e canta in wolof – la sua lingua madre – su produzioni elettroniche firmate Aiiom, e Pasaporteman, identità nate per dare voce a creatività e urgenze interiori.
Nexus (B4MBA & Mooki6) live set
Nexus è il progetto nato dall’unione tra gli artisti B4mba e Mooki6, entrambi membri del collettivo pan-africano multidisciplinare Jokkoo, con base a Barcellona.
Questa collaborazione è la loro risposta a un mondo in rovina e nel caos, un tributo a ciò che li unisce — a livello umano, sonoro e comunitario — nel rumore e nella confusione.

Radicato nel battito dei ritmi ancestrali e nel peso di frequenze profonde e oscure, il loro suono attinge da punk, industrial, dancehall, noise e trap.
La loro musica esplora la tensione tra ombra e luce, come un urlo grezzo e furioso, carico di emozione, memoria e urgenza.
Ogni set è un’offerta sonora: caotica, catartica, intensamente viva, come un rituale futurista in forma di suono.
Odd Shy Guy dj set
Odd Shy Guy costruisce mondi sonori con la precisione di chi ha una mente analitica e la sensibilità di chi vive la musica come esperienza totale.
Attivo da oltre dieci anni, i suoi set e le sue produzioni spaziano tra bassi profondi, ritmi spezzati e continue esplorazioni ai margini del clubbing contemporaneo.

Fondatore dell’universo Bristol NormCore — tra etichetta, party itineranti (NormCore, Mega Basic) e il programma radiofonico NormCore Attitude — porta avanti una visione personale della club e sound system culture, in equilibrio costante tra ricerca e radici.
Dopo aver contribuito con alcune tracce all’iconica serie Secret Rave e alla label di Bristol Pressure Dome, ed essersi cimentato con diversi alias, l’anno scorso ha pubblicato il suo album solista d’esordio, Hikindub, sulla propria etichetta. Un viaggio dub crudo e intimo, un invito ad affrontare le proprie paure e a immergersi nei luoghi oscuri in cui abitano i demoni interiori.
Nel 2025 Odd Shy Guy torna con Reflection of My Thoughts, una nuova esplorazione bass che intreccia elementi di trip-hop, grime e drill dub.
Ogni traccia è una meditazione sugli stati emotivi che lo hanno attraversato nell’ultimo anno, rivelando una verità conquistata a caro prezzo: non sono le emozioni felici ad aprirci nuove prospettive, ma quelle che tendiamo a respingere — la delusione, l’ego, l’impazienza, il senso di limitazione, l’impotenza, l’umiliazione. La crescita raramente è gentile: è nelle crepe che entra la luce.
Reflections of my Thoughts by Odd Shy Guy
Nuove release sono già all’orizzonte per il 2026.
Katsiaryna Sheliahovich – “Bloomed Petals Will Erode the Patriarchy”
Installazione
Katsiaryna Sheliahovich (BLR/PL) è una mixed media installation artista, ricercatrice e creatrice; la sua ricerca si muove tra interventi site-specific nello spazio pubblico urbano e progetti espositivi in galleria.
La sua pratica germoglia da un retroterra post-sovietico e da un background di immigrazione: emerge dalle strutture sociali e dalle tracce persistenti del regime. Attraverso il suo lavoro, propone una nuova narrazione: radicata nella trasformazione del paesaggio quotidiano,mira a plasmare uno spazio nutritivo e al tempo stesso attivo.
Geschrieben von La redazione
