In scena il testo di di Elise Wilk, per la traduzione di Loredana Chircu. Una camera d’albergo non possiede il calore di una casa: ci si sente soli, immersi nella propria esistenza scandita da amore, delusione, fallimento, paure. Quei mobili asettici assistono alle nostre vite avviluppatesi nel gorgo di una modernità che non addolcisce, né consola. Da giovedì a sabato spettacolo alle 21:00, domenica alle 16:30.
Geschrieben von La Redazione