Tra i padrini del rock psichedelico del nuovo millennio, i Dead Meadow non hanno praticamente mai sbagliato un colpo in quasi vent’anni di carriera. Dall’esordio omonimo all’ultimo Warble Womb, il trio di Washington è riuscito ad alternare indomite cavalcate stoner, sabba blues-introspettivi e ballate garage: nel pantano allucinogeno si fa fatica a trovare un assolo fuori posto, mentre capita di imbattersi in melodie memorabili (I’m Gone, ad esempio, che non farebbe fatica a riempire uno stadio). Ultimamente il look e i visual della band richiamano arcani rituali orientaleggianti, come a suggerire una versione più mistica dei Kyuss. E se non si vedono grossi cambiamenti all’orizzonte (al momento non è stato annunciato neanche un nuovo album), non resta che capire come se la cava dal vivo il nuovo batterista Juan Londono (ex Strangers Family Band) e farsi nuovamente spettinare dal muro di amplificatori Orange.