Georgeanne Kalweit è soprattutto nota per aver dato voce ai Delta V, raro progetto di pop (elettronico) adulto sfornato dall’Italia in pieno rinascimento anni 90. Ad ascoltarla col senno di poi, che fosse un’artista poliedrica era chiaro già allora. Merito di una voce androgina – e ultra sexy -, di un approccio canoro versatile ma immediatamente riconoscibile – valorizzato dalla musica di Carlo Bertotti e Flavio Ferri, sempre tramite di un’eleganza classica e a un tempo freschissima – e soprattutto di un pensiero espresso non solo e non tanto con i suoni. Conclusa l’esperienza Delta V, Georgeanne sfogò la propria vena pittorica, a dire il vero antecedente a quella musicale con tanto di laurea fiorentina a suggellarla, ma per un po‘ tenuta in secondo piano. La sua è un’arte figurativa che predilige l’olio, ma non disdegna i materiali di recupero, cui Gi è capace di conferire linfa vitale. Capita lo stesso nel nuovo progetto musicale di Georgeanne, che ammicca alle suggestione elettroniche con cui la nostra è cresciuta a Los Angeles mischiandole al contributo di Manuel Fontana alla batteria, Pierluigi Papadia alla chitarra e Giammarco Magno al basso, organo, elettronica e cori. Numeri.
Geschrieben von Ugo Brera