Un giro a vuoto nel 2012: per un evento che si tiene ogni quattro anni mica è così semplice saltare un’edizione. Per come vanno veloci le cose adesso capace che in otto anni l’arte diventa qualcosa di totalmente altro. O forse no. Il motivo per andare alla Quadriennale 2016 (a otto anni di distanza dall’ultima del 2008) sarà proprio questo: capire cosa è successo in questo intervallo di tempo, allargando lo sguardo a tutti i Duemila. Dieci sezioni per undici curatori: Simone Ciglia e Luigia Lonardelli, Michele D’Aurizio, Luigi Fassi, Simone Frangi, Luca Lo Pinto, Matteo Lucchetti, Marta Papini, Cristiana Perrella, Domenico Quaranta, Denis Viva. Indagati i temi della memoria, dell’identità, del rapporto con la ruralità, la condizione socio economica, fino a concentrarsi sul ritratto o sui materiali di cui un’opera d’arte si compone. 99 artisti, 150 opere – di cui 60 nuove – e un calendari di eventi collaterali. Per non ridarsi appuntamento al 2024.
Geschrieben von Nicola Gerundino