Definisci „allucinazione“. Stato morboso in cui ciò che è pura immaginazione viene percepito come realtà; errore di valutazione; abbaglio. Definisci „metropolitana“. Boh, un treno – quando finiscono i lavori, si intende. O forse appartenente alla metropoli, alla città madre, caratterizzata da un’intensa e dinamica vita sociale, economica, culturale. Non ci siamo. Metterli insieme mica è facile, ci vuole creatività, improvvisazione, inquietudine. Punk, ecco. Definisci „punk“. E qua la cosa si incasina, perché i vocabolari parlano di movimenti inglesi degli anni ’70. Mentre la metropoli, l’allucinazione, è Milano, oggi. Dove vale tutto, tanto l’allucinosi ha pervaso ogni aspetto sociale (se ne restano), economico (si, vabbé), culturale (ecco). Due giorni punk a Milano, tra Casa Occupata Gorizia e Cascina Torchiera, con band italiane ma pure di Sheffield e Berlino (tra gli altri: Sievehead, Orden Mundial, Life Fucker, Idiota Civilizzato). Due giorni punk a Milano oggi, dove e quando punk non ha più nulla a che vedere con i vocabolari e i movimenti che furono, ma tanto da spartire con frenesia e inquietudine, nulla con questa metropoli, tutto con una curiosa, cruda, allucinazione. Prova a guardare, ma attento a non prendere un abbaglio.
Geschrieben von Filip J Cauz