A cavallo fra gli anni ’80 e ’90 un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova scoprì casualmente i neuroni a specchio. Ciò fu sorprendente, non solo dal punto di vista meramente scientifico, ma anche sociologico e antropologico: il team di ricerca, coordinato da Giacomo Rizzolatti, scoprì come nel cervello di alcune specie -fra cui l’uomo- esistono determinati neuroni che vengono attivati sia quando un individuo compie un’azione che quando un individuo osserva la stessa azione compiuta da un altro soggetto. In poche parole, avevano capito come spiegare in modo scientifico il sentimento umano -e non solo- dell’empatia.
Jan Fabre nel suo film-performance Do we feel with our brain and think with our heart? del 2014 intavola un dialogo profondo con Rizzolatti stesso attraverso il quale vengono discussi l’empatia, la creazione artistica, gli stati emotivi e quelli cognitivi, da un punto di vista scientifico e non. Fabre trasforma questi temi in disegni e sculture che esplorano l’idea del cervello come sede fisica del pensiero e della creatività e vengono messi a confronto con gli oggetti che il neurologo ha usato nel corso dei propri esperimenti. Il cervello, definito dall’artista stesso “the sexiest part of the human body” e le reazioni neurologiche nel creare arte sono i temi di ricerca affrontati in occasione di My Only Nation is Imagination allo studio Trisorio. Fra sculture, disegni e opere video la personale raccoglie le opere di Fabre che più centrano il discorso ontologico sulla relazione fra arte e scienza.
Geschrieben von Domitilla Argentieri Federzoni