Jani Ruscica ha sempre indagato il linguaggio, anche attraverso immagini fotografiche o video. Perché la rappresentazione artistica di movimenti del corpo – come nel caso dell’opera Screen test for a living sculpture, presentata in galleria da Otto Zoo nel 2014 -, o la mutazione di elementi e dettagli come le mani, o le performance video dell’artista finlandese, sono di fatto dei linguaggi, dei codici. Per la terza mostra in galleria Ruscica espande la ricerca attraverso un nuovo corpo di lavori dalla valenza quasi grafica, da un video dal titolo Ring Tone e una serie di quattro fotografie, Mr Rushmore, che prende spunto dal giochino virtuale Second Life, da cui estrapola forme e colori, estremizzandole.
In M for Mauve Ruscica si focalizza sulla parola vera e propria, sulla sua forma, realizzando lettere antropomorfizzate intagliate su tavole di legno. Lo stile riporta ai sofisticati cartelloni pubblicitari anni 30, o alle illustrazioni di Aubrey Beardsley. Insieme alla tavoletta che riporta la M del titolo, da Otto Zoo sono dunque rappresentate altre lettere dell’alfabeto, come S for Sepia, U for Ultramarine, creando dei simboli fatti da figure umane. Ruscica riporta dunque un immaginario iconico un po’ rétro, sottolineato anche da una performance che avrà luogo durante l’opening della mostra: un ballerino di tip tap dotato di scarpe modificate (feltro al posto dei chiodi) reciterà delle poesie che Jani ha tradotto in alfabeto morse. Ancora una volta il linguaggio decodificato, ritrattato in una poetica dei segni.