Il 5 e 6 marzo si terrà al Salone delle Fontane l’edizione 2016 di Spirit of Scotland, manifestazione ormai imprescindibile tanto per gli appassionati di lungo corso quanto per i neofiti in procinto di scoprire l’infinito e complesso mondo del whisky. Per l’occasione abbiamo chiesto a uno dei riferimenti più autorevoli del settore a Roma, Pino Perrone, di farci da Cicerone, partendo dalle sue distillerie preferite per poi arrivare ai luoghi dove bere e comprare buon whisky in città. Un vademecum in poche pillole che vi permetterà di orientarvi all’interno di Spirit of Scotland e di avere una buona bussola quando vorrete imbarcarvi di nuovo per i mari che costeggiano Scozia, Giappone, Stati Uniti e altri paesi che si stanno affacciando solo negli ultimi anni a questo distillato, Italia inclusa. Buon viaggio, allora!
LE DISTILLERIE
Scozia
Clynelish
Glengyle (per il Kilkerran)
Giappone
Chichibu
U.S.A.
Da segnalare tra le distillerie chiuse: Lochside, Brora, Glen Albyn (Scozia), Hanyu (Giappone).
COSA ASSAGIARE A SPIRIT OF SCOTLAND
Al festival vi direi di dare una particolare attenzione all’imbottigliamento „della casa“ di Glen Keith 20 Year Old per opera di The Whisky Agency, ai prodotti Solist della distilleria taiwanese della Kavalan, al Select Cask dell’indiano Paul John che è molto interessante. Stupisce il grain whisky giapponese della Suntory chiamato The Chita. Occhio anche all’imbottigliatore tedesco Sansibar, prodotti notevoli. Spicca un Glen Garioch e se avete modo d’assaggiare due scelte su tutte di due imbottigliatori italiani, consiglio il Balblair di Whisky Club Italia e il Laphroaig di Hidden Spirits. Il Caol Ila ufficiale di 30 anni è memorabile. E tanti, tanti altri.