Non si comincia da zero: Gola non è una nuova apertura, ma in questo 2019 ha intrapreso un nuovo cammino, partendo dal sodalizio di base tra Simone Segneri, ristoratore di famiglia, e Simone Ballicu, chef con alle spalle esperienze nelle cucine di Niko Romito e Riccardo di Giacinto. Guardando il menu e pensando al nome dato al locale, si ha l’impressione che i due Simone abbiano voluto gettare l’amo nella tradizione romana come nello street food, nella cucina creativa come nella gastronomia da pub, pescando i piatti più goduriosi, per poi rivisitarli e riassemblarli.
Vedi gli antipasti come il Matrù (un bao cinese ripieno di maiale stufato all’amatriciana), la Bomba (un krapfen salato con burro francese e alici), la tartare di fassona alla puttanesca o il Tiramisushi (tonno marinato nella soia con mascarpone salato, caviale di tuorlo d’uovo e crumble al cacao). Vedi i primi „Stradizionali“ come i cappellacci ripieni di amatriciana, i tortellini ripieni di cacio e pepe e la carbonara al tartufo (tutta la pasta è fatta in casa); vedi i secondi come la guancia di vitella, la pancia di maiale, il tonno scottato o il Griciaburger, un 200gr dove c’è una crema di pecorino al posto del formaggio e il guanciale al posto del bacon.
Ottimi anche i dolci, che prendono i nomi dei vizi capitali, tra cui spicca Lussuria, una creme brulè al tè matcha e passion fruit. Sempre in tema dantesco i due menu ideati per il pranzo della domenica: Inferno (€ 30 per tre portate) e Paradiso (€ 25 con antipasto e una portata a scelta) entrambe con buffet finale di dolci incluso. Se la dannazione eterna passa per parecchi pasti da queste parti… Beh, ci si può fare più di un pensiero.
Contenuto pubblicato su ZeroRoma - 2019-03-16