Da quando sono cominciate a circolare le prime voci riguardanti questa nuova apertura romana, la domanda è stata per tutti la stessa: ma chi diavolo sarà mai Eufrosino? Uno sguardo veloce a Maps: sarà uno di quei politici, esploratori, scienziati o filosofi sconosciuti al quale è intitolata la via dove si trova il locale? Niente da fare: l’indirizzo è Via di Tor Pignattara. Sarà un erba, una spezia riscoperta e riproposta nel piatto-cavallo di battaglia? Neanche a parlarne. Come si faceva una volta, le risposte vanno trovate nelle sacre scritture. Eufrosino è stato un uomo di chiesa e di spirito, umile e paziente, raffigurato spesso con delle mele perché il suo posto era nelle cucina di un monastero – leggenda vuole che lui e le mele furono protagonisti di un sogno miracoloso. Eufrosino è considerato tra i santi protettori dei cuochi, oltre a essere patrono del Chianti – e pure lì, avoglia a mangiare – e leggenda (metropolitana) vuole anche che sia comparso in sogno a Marco Pucciotti, dicendogli di aprire un nuovo locale dedicato ai ricettari tradizionali italiani, quelli delle vecchie trattorie e osterie che purtroppo in molti hanno messo nel dimenticatoio. Tra i primi e più ferventi convertiti, Paolo D’Ercole, che ritroverete ai fornelli, e Paolo Abballe, oste in sala. Gusto, sostanza e cotture lunghissime.
Contenuto pubblicato su ZeroRoma - 2019-12-01