Mi piacerebbe emanciparmi dalla vergogna e invece mi tocca portare una mano davanti alla bocca, per ridere di gusto, quando mi si arrampica nei neuroni il concetto di posto “meat-ico” a Milano. Un bizzarro gioco di parole anglo-anni-ottantesco che credo e spero faccia sogghignare solo me in questo universo. Poco importa comunque, ieri sera sono stato da Mannarino, macelleria di quartiere che vanta di recente una nuova apertura in zona Centrale. Ci ho provato come al solito ma devo ammettere che questa volta è stato difficile non rilassarmi in un posto che coniuga tre concetti mentali che sono soliti arrecarmi conforto a prescindere: la Puglia, le bombette, gli alberi da interno con le lucine sui rami.
Per questioni spazio/temporali mi concentrerò solo sulle Bombette, mini-involtini di maiale ripieni al formaggio, qui riproposte in 8 versioni che spaziano dalla Sicilia/Bronte (manzo, gorgonzola dolce e panatura esterna con granella di pistacchi) al Giappone (Wagyu e scamorza delicata). Per accompagnare un contorno tradizionale di purè di fave e cicoria e, senza troppe deviazioni al loop lavoro-palestra-ristorante, un’insalatina di finocchi molto scenografica. Sul finale, vi sfido a far posto a un cannolo scomposto e a preferirlo al tiramisù che potrebbe tendervi uno sgambetto se siete dei puristi di questo dolce. Il caffè, arriva alla „moda vecchia“ e non ci resta che distendere le gambe e lasciarci accarezzare da quel leggero e piacevole straniamento che può accarezzarci quando beviamo la Moka fuori casa.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2019-11-16