Nunc nunc est bibendum nunc pede libero pulsanda tellus: sembra la tipica public house della campagna inglese, con interni retrò dal sapore vittoriano, catapultata nel cuore della città giardino. Benvenuti nel Margherashire, dove le pinte assortite di birra dalle infinite varietà si accompagnano ai whiskey più ricercati, gli hamburgeroni si fanno anche con l’aragosta, le immagini televisive degli sport più amati oltremanica si sovrappongono alle icone del brit-rock.
Però. Però quella scritta in latino, tratta dalle Odi di Orazio (che a sua volta cita il poeta greco Alceo), ci ricorda che siamo dalle parti del Mediterraneo. E allora via di cicheti, spritz, leoni di san Marco un po‘ dovunque (a partire dal logo) e colori sociali delle squadre del capoluogo, in particolare calcio e basket. Sembra insomma che ad accomunare i veneziani con i popoli celtici ci siano la stessa passione per gli alcolici e la stessa voglia di (traduzione letterale): „far risuonare la terra con libero piede„. Così avviene al Marciano di Marghera, dal 2013, anno in cui Daniele Reale (regista di innumerevoli situazioni mestrine, su tutte il wha wha) e Federico Frassinelli danno il via a questa avventura. Il tempo gli sta dando ragione, nel frattempo hanno aperto anche a Venezia, e noi beviamo battendo i piedi per terra ogni volta che passiamo di là, sia per un concerto al Rivolta o per semplice voglia di stare fuori.