Quando la fabbrica chiuse e decisero la vendita dei locali un gruppo di lavoratori diedero il via ad un’occupazione di protesta e così dal 1978 il Corvetto apre il giardino di nespole e fragole al quartiere a Milano.
Si gioca a belot e rebelot, qualcuno dipinge, altri leggono libri e riviste, si discute di calcio, di politica e di vita passata e futura. C’è il salone dove si balla il liscio e l’ambrosiano la domenica pomeriggio. E poi lo sportello per i diritti degli immigrati, la scuola di musica, il maxi schermo per lo sport, il gruppo di acquisto popolare, le amicizie, le polpette del sabato mattina. Un luogo di altri tempi e di memoria, uno spazio di riposo, aperto e vivo.