Per fortuna che questo bistrot si trova a qualche decina chilometri di distanza dal centro di Roma, altrimenti starei tutti i giorni lì a spendere i miei averi e a recuperare (in eccesso) i pochi grammi persi durante la giornata, tra la lavoro e altre faccende. Tinello è un paradiso, tanto per fare una citazione gradita ai vicini papalini di Castel Gandolfo.
A questo progetto lavora una squadra che nel territorio dei Castelli ha già lasciato la sua impronta, portando al riconoscimento Michelin il ristorante Sintesi di Ariccia. Ecco, Tinello è la versione „senza giacca“ di Sintesi, dove si gioca con materie prime locali, preparazioni tradizionali e suggestioni dal resto del globo, annaffiando le portate con vini naturali di prim’ordine. Si può ordinare qualsiasi opzione del menu in qualsiasi momento, senza regole fisse. Tra i piatti più incredibili assaggiati: il sandwich di lingua, il midollo gratinato, il pancake asiatico farcito con anatra e il crudo di manzo. Ottimi anche i primi (la pasta è realizzata dal ristorante stesso) e i dolci.