Nonostante il bellissimo giardino, i mesi invernali sono i migliori per andare in questa ex bocciofila: l’umidità, la nebbiolina, il camino acceso, le vecchie stufe e il profumo di cotoletta (che impregnerà anche i vestiti) ci riportano a una Milano che non c’è più, quando oltre le mura era già campagna. Non credete se al telefono vi dicono che non c’è posto, una volta entrati la signora Isa vi troverà un tavolo: sedetevi, ordinate un litro di barbera Giovanni Gazzotti dell’Oltrepò “spillato” direttamente dal bottiglione – terribile al primo sorso, poi però in qualche modo va giù – e fatevi guidare: di solito si inizia con un antipasto in due per non rovinarsi l’appetito: salumi, sottaceti, melanzane alla parmigiana e quello che c’è; i primi sono gustosi e abbondanti: tagliatelle al ragù, ravioli di zucca fatti in casa o risotti (anche con l’ossobuco); tra i secondi – un po‘ più cari di quello che ci si aspetterebbe – d’obbligo la cotoletta o la semplice bistecca, da preferire alla tagliata. E poi, avete mai assaggiato lo strudel?
Foto di Marco Curatolo