Appartenente alla seconda generazione del panorama „kebabico“ romano, e si è da subito imposto come uno dei migliori. La carne è buona e saporita, c’è un infinità di verdure – lesse, grigliate, ripassate – con cui rimpinguare una piadina fatta mano, sottile e altrettanto gustosa. Completano il quadro le porzioni abbondanti (la piadina del kebab grande ha le dimensioni di un orecchio di elefante), il piccante che spigne, il falafel ok, i dolci buoni e un kebabbaro appassionato di telefilm e telenovelas.