In principio fu Alba Esteve Ruiz, cuoca spagnola, giovanissima all’epoca dell’apritura, che dal suo cilindro tirò fuori una carbonara da urlo, con conseguente pellegrinaggio silenzioso nelle ore del pranzo. A cena Alba si divertiva con una cucina decisamente più estrosa e creativa, ma altrettanto buona, che ha portato per molti anni Marzapane nella scia dei ristoranti stellati di Roma. Quando il sodalizio e finito, i soci del locale hanno optato per un ritorno alle origini: ai piatti scritti sulla lavagnetta, alla stagionalità e alla semplicità. Prezzi più bassi (ma non bassi in assoluto) e ricette che vanno annoverano friggitelli con salsicce come zampette di maiale, candele alla genovese come guancia brasata o faraona. La carbonara, intramontabile, c’è sempre e veglia dall’alto i commensali.