Correva l’anno 2005 ed era un giovedì sera l’inaugurazione del Turnè, lo ricordo benissimo perché ci passammo prima di andare al Gasoline, quando Popstarz era ancora baci, triangoli e coscienza azzerata. Infatti non mi ricordo assolutamente cosa successe dopo. Oggi come allora, il Turné si fa notare per il suo profilo basso: è un bar onesto, che non ha bisogno di attirarti con effetti speciali, ma fa della sua („non è più credibila la“) normalità il punto di forza. Quello che conta sono i cocktail fatti come si deve, l’ospitalità dei proprietari Francesco e Massimo e dello staff, il rapporto qualità/prezzo, gli avventori che hanno voglia di scambiare due parole o qualcosa di più, il vicino di casa ti chiede se puoi dire al barista di allungargli un bicchiere di vodka dalla finestra. Ogni martedì serata spritz a 3,50 €, mentre l’aperitivo va in scena tutti i giorni a soli 5 €. I barman sanno il fatto loro: per me un Black Russian (qui è buonissimo), grazie.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2020-03-01